LECCE – Esenzione della Tari per le mense destinate ai soggetti vulnerabili. La proposta è stata presentata da Giancarlo Capoccia, presidente di Idee e Rinnovamento, e recepita poi dal consigliere comunale Giorgio Pala sotto forma di mozione.
“Un fenomeno in crescita – spiega Capoccia con riferimento al disagio economico, che tocca da vicino molte famiglie, anche realtà che fino all’anno scorso vivevano in condizioni di tranquillità – di cui molti non vogliono sapere. Fingono di non vedere che là fuori ci sono tante persone sotto la soglia di povertà. I nuovi poveri, li definiscono. Che spesso fanno i conti con la vergogna di mostrarsi in fila per un pasto caldo, se non addirittura per un posto letto”.
A Lecce oggi sono presenti due mense dei poveri, presso la Parrocchia di Santa Maria delle Grazie nel quartiere di Santa Rosa e presso la Casa della Carità. Entrambe sono completamente gratuite: al loro interno vengono accolte le persone bisognose alle quali vengono forniti, ogni giorno, pasti caldi ed acqua. Si tratta di un servizio di indubbio valore sociale, soprattutto in un difficile periodo come quello che si vive a causa dell’emergenza sanitaria.
“La pandemia ha peggiorato una situazione di crisi che dura da anni – rileva ancora Capoccia – la parrocchia di Santa Maria delle Grazie, la Casa della Carità e altri enti benefici hanno dovuto moltiplicare gli sforzi per aiutare le famiglie indigenti. Ma ora occorre un intervento deciso della politica”.
Da qui l’appello al Comune di Lecce affinché dia “il suo piccolo ma importante contributo nei confronti di chi già si occupa di questa importante opera, in pieno spirito di sussidiarietà, occupandosi degli altri senza avanzare pretese nei confronti dell’Amministrazione ma metendosi a disposizione degli ultimi”.
Come poi Pala evidenzia nella mozione che recepisce la proposta di Capoccia, “le Amministrazioni Comunali possono inserire esenzioni e riduzioni della TARI da considerare nel piano economico finanziario nel limite del 7% del costo complessivo del servizio e al momento i locali adibiti da privati a mense dei poveri sono sottoposti all’applicazione della TARI senza alcuna riduzione”. Inoltre, “se l’Amministrazione decidesse di erogare in proprio questo servizio i costi sarebbero decisamente superiori rispetto al mancato gettito TARI derivante dall’esenzione totale per questi immobili”.
Pertanto, nella mozione si chiede che l’amministrazione si impegni a concedere, “con decorrenza dall’anno 2021, e sino al termine dell’emergenza pandemica dovuta al COVID -19, l’esenzione dell’applicazione della TARI per le superfici di locali adibiti a servizio di mense dei poveri”, queste ultime intese come servizio di “somministrazione gratuita di pasti a persone non abbienti, a condizione che nello stesso locale non vengano esercitate, neppure occasionalmente, attività̀ commerciali”.