Il rischio “alto”, la fascia arancione e la normalità persa un anno fa

Il rischio “alto”, la fascia arancione e la normalità persa un anno fa

LECCE – Puglia ancora in zona arancione per un’altra settimana, a differenza di quanto previsto dallo stesso presidente della Regione Michele Emiliano.

“È molto probabile – aveva dichiarato qualche giorno fa – che da lunedì prossimo saremo gialli”, per via dei numeri. Che “sono da zona gialla in questa settimana” e “dopo due settimane di dati da zona gialla sarà impossibile rimanere in arancione anche perché lo Stato ci rimette più ristori in zona arancione”. Argomentazioni ineccepibili, ma non è andata in questo modo. Del resto, lo stesso Emiliano aveva sottolineato quanto la zona gialla possa essere pericolosa, in quanto dà psicologicamente l’idea che in qualche modo la tensione si sia allontanata e, invece, non sembra essere così.

In effetti, l’indice Rt di trasmissione del contagio è a 0,91, quindi sotto l’1, ma la classificazione complessiva di rischio è considerata alta, da moderata che era. E, dunque, Ministero della Salute e Iss si sono orientati per mantenere la regione in una fascia con maggiori restrizioni.

Quindi continua lo stop a bar, ristoranti, tranne che per attività di asporto e consegna a domicilio, ad attività culturali e sportive. La delusione delle categorie è grande. L’effetto è stato quello di una sgradita sorpresa, insieme a un senso di insofferenza rispetto alla gestione dell’emergenza. C’è stanchezza e paura miste a una grande voglia di ritorno alla normalità, anche tra la gente comune.

Gli operatori economici vorrebbero poter ritornare a lavorare, pur con tutti i limiti del caso, i cittadini vorrebbero riprendere le abitudini nel punto esatto in cui le hanno interrotte, un anno fa, senza doversi sentire obbligati a giustificare i loro spostamenti. C’è disagio sociale, economico, psicologico. Eppure la circolazione del virus e delle relative varianti continua a destare preoccupazioni.

A tal proposito, oggi, sabato 6 febbraio, su 9830 test effettuati per rilevare l’infezione da Covid-19 coronavirus, sono stati registrati 926 casi positivi: 296 in provincia di Bari, 77 in provincia di Brindisi, 88 nella provincia BAT, 170 in provincia di Foggia, 108 in provincia di Lecce, 187 in provincia di Taranto, 3 provincia di residenza non nota. 3 casi di residenza fuori regione sono stati riclassificati e attribuiti.

Sono stati registrati 31 decessi, un dato che continua a mantenersi alto: 6 in provincia di Bari, 8 in provincia BAT, 2 in provincia di Brindisi, 8 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 4 in provincia di Taranto, 1 fuori regione.

Sono 1.584 i ricoverati, un dato stabile, e 73.859 le persone guarite, quest’ultimo dato in crescita rispetto al precedente bollettino (73.013). A questo link è possibile consultare i dettagli.

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