In Puglia raggiunta quota due milioni di vaccini somministrati, Emiliano e Lopalco: “Un simbolo”

In Puglia raggiunta quota due milioni di vaccini somministrati, Emiliano e Lopalco: “Un simbolo”

PUGLIA – “Due milioni per noi è un simbolo, abbiamo somministrato più del 90% delle dosi consegnate alle nostre farmacie, ma oltre a questo numero, due milioni significa che grazie a questi vaccini stiamo mettendo in sicurezza tutta la popolazione più vulnerabile”.

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e l’assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco hanno commentato cosi il traguardo raggiunto questa mattina: la Puglia ha superato quota 2 milioni di vaccini anti covid somministrati. In particolare, arrivata a quota 2.005.240 somministrazioni eseguite finora (dato aggiornato alle ore 12), la regione si conferma tra le prime regioni italiane per capacità vaccinale. Un traguardo in virtù del quale Lopalco ha voluto ringraziare gli operatori sanitari impegnati nelle vaccinazioni nel corso di una visita questa mattina all’Hub Fiera del Levante a Bari.

Dall’analisi dettagliata delle categorie, emerge che è stato raggiunto il 92,6% di copertura vaccinale negli ultra 80enni (media nazionale 90,4%), l’86,1% della fascia di età 70/79 (media nazionale 79,7%), mentre fra i 60 e i 69 anni è stato vaccinato quasi il 71,6% della popolazione (media nazionale 63,1%) che ricade in questo gruppo. Il 41% della popolazione pugliese vaccinabile risulta coperta con la prima dose.

Il quadro delle somministrazioni nelle Regioni, aggiornato alle ore 21.13 del 21/05/2021

“Quindi non solo abbiamo vaccinato tanto, ma abbiamo anche vaccinato bene – ha detto Lopalco – oggi, in questa giornata in cui abbiamo raggiunto una quota così significativa, possiamo dire che chiunque dal Gargano a Leuca si vaccini è il 2milionesimo vaccinato in Puglia”.

 “La campagna di vaccinazione sta proteggendo in modo generalizzato le fasce di popolazione più esposte al rischio e alle conseguenze del contagio – ha detto Antonio Sanguedolce, dg della Asl Bari – ora si sta gradualmente allargando alle generazioni più giovani. Resta importante – ha aggiunto – completare la vaccinazione dei soggetti ad elevata fragilità, per età e soprattutto per disabilità, vulnerabiità per patologia e malattie rare.

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