Italia a colori, tra sconforto e incertezza

Italia a colori, tra sconforto e incertezza

Ore 18.10 di un poco normale 7 gennaio di un altrettanto poco normale 2021. Ci sediamo nella saletta interna di un locale molto frequentato, a Lecce, per prendere qualcosa da bere, mani disinfettate, mascherina alla mano e distanziamento. Tutto regolare. Anzi no.

Il titolare, con grande rammarico, ci dice che dobbiamo alzarci perché son passate le 18 e occorre prendere, semmai, da asporto. Si scusa, noi ci scusiamo per non aver guardato l’orologio. Il suo viso tradisce lo sconforto del caso. Perché ieri e ancora oggi si è in giallo, anzi no, giallo rafforzato, che poi diventerà arancione nel weekend, che poi forse sarà ancora arancione a partire dall’11 gennaio se non addirittura rosso.

Tutto dipenderà dall’applicazione dei nuovi parametri validati dal Comitato tecnico-scientifico. La colorazione dell’Italia suscita perplessità, confusione, stanchezza e anche del sano sarcasmo. Ma, soprattutto, c’è sconforto, in particolare tra gli operatori della ristorazione e di locali in cui è normalmente consentito sedersi. Perché costretti a un apri e chiudi poco comprensibile. Forse una maggiore omogeneità nei provvedimenti, senza continui cambi, sarebbe auspicabile ancorché spiacevole.

Passate le 18 bisogna dire al cliente di alzarsi e prendere da asporto, mentre in zona arancione e rossa non è possibile sedersi ai tavoli neppure prima delle 18, in un continuo alternarsi di situazioni differenti e in un clima di incertezza che preoccupa quanto i contagi. I quali, sia chiaro, inquietano. E, anzi, si segnala una ripresa anche in provincia, probabile conseguenza di un allentamento dell’attenzione durante le festività.

Anche se, è bene ricordarlo, in zona gialla i negozi sono aperti e dunque, a rigor di logica, è possibile andarci e, peraltro, il Governo ha incentivato i consumi con pagamenti elettronici nei negozi fisici grazie al famoso cashback di Stato. Pertanto, a posteriori, si comprende come non sia pensabile tirare in ballo solo le presunte irresponsabilità dei cittadini. A guardare la tavolozza di colori che si è avuta durante le festività si osserva un repentino passaggio dal giallo al rosso (24-27 dicembre), poi arancione (28-30 dicembre), poi di nuovo rosso (31 dicembre – 3 gennaio), poi arancione (4 gennaio), poi di nuovo rosso (5-6 gennaio). Per poi proseguire con il giallo, che in realtà è un giallo rafforzato, nel weekend del 9-10 gennaio arancione. Fin qui le misure valide su tutto il territorio nazionale, quindi dall’11 ritorna la differenziazione in fasce.

Una tavolozza di colori che, però, non suscita allegria ma solo un grande senso di confusione.

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