Nasce “Progetto città”, pungolo dell’amministrazione Salvemini: “Atteggiamento costruttivo, no ostruzionismo”

Nasce “Progetto città”, pungolo dell’amministrazione Salvemini: “Atteggiamento costruttivo, no ostruzionismo”

LECCE – Un pungolo “convintamente in seno alla maggioranza ed a sostegno del sindaco Salvemini”: questo si propone il gruppo Progetto Città costituito da Pierpaolo Patti (capogruppo), Marco Giannotta e Carlo Mignone.

Nessuna intenzione di fare ostruzionismo all’azione dell’amministrazione, il punto di vista vuol essere propositivo, costruttivo in un momento in cui, peraltro, l’azione di governo cittadino è resa complicata da faccende complesse come la gestione delle misure di contenimento della pandemia, l’organizzazione sul territorio della campagna vaccinale, la necessità di fare fronte a risorse di cassa non certo abbondanti.

Ma certo è un segnale che il sindaco di Lecce Carlo Salvemini deve valutare e cogliere con attenzione. Perché un certo malcontento interno a causa dei metodi del primo cittadino si è palesato in maniera chiara. Patti, nel rassegnare le dimissioni da capogruppo di Lecce città pubblica (incarico che è stato assunto da Cosimo Murri Dello Diago, ndr), ha spiegato così la sua scelta: “Quelli passati sono stati mesi difficili, in cui ci siamo limitati a prendere atto di molte delle decisioni assunte, in sostanza senza poter portare un punto di vista che potesse arricchire la discussione, dato anche questo tempo complicato che stiamo vivendo. Non è certo la prima volta che manifesto il mio dissenso politico, ben sapendo che occorre lavorare tanto per trovare l’equilibrio e la giusta amalgama per essere davvero una squadra”.

Ed ecco che, dunque, l’assetto a palazzo Carafa è cambiato, con la nascita del nuovo gruppo consiliare. “Il nome scelto – spiegano i suoi componenti – è Progetto Città ed è quello su cui focalizziamo la nostra attenzione e su cui lavoreremo insieme, insieme tra noi ed insieme alle altre forze di maggioranza, al sindaco ed alla giunta”.

“Arriviamo a questo risultato da luoghi ed esperienze diverse ma con tempi identici e contestuali, addirittura per quanto riguarda Marco, in sincronia. Riteniamo opportuno svolgere il nostro mandato con meno difficoltà e disagi rispetto a quanto avvenuto fino ad ora, cercheremo di coinvolgere, nonostante i tempi che viviamo e nelle modalità che riterremo più adatte, i cittadini in un processo di attualizzazione del programma di governo, di accompagnamento alle scelte da assumere e di sintetizzazione delle stesse”, affermano.

Due gli obiettivi, come spiegato in una conferenza stampa online svoltasi in giornata: “L’esercizio consapevole ed efficace del mandato ricevuto e il bene comune della nostra città”. Con una puntualizzazione: “Con questo spirito di servizio intendiamo proseguire quest’esperienza consiliare e per farlo non abbiamo bisogno del posizionamento nell’organigramma di governo“. Nessuna richiesta, in sostanza, di un posto in Giunta ma la voglia di “tenere le luci accese, perché la Politica è quella che si svolge tra due campagne elettorali”.

Le dichiarazioni di Salvemini

Nel pomeriggio arrivano le dichiarazioni del sindaco Salvemini: “Faccio i miei auguri di buon lavoro a Cosimo Murri Dello Diago, che sarà il capogruppo di Lecce Città Pubblica in Consiglio Comunale; e a Gianluca Borgia, nuovo capogruppo di Noi per Lecce. Buon lavoro al costituendo gruppo consiliare “Progetto Città”, che in questi minuti si presenta alla città come forza di maggioranza, pronto a interpretare un ruolo propositivo in seno all’amministrazione”.

“Proprio oggi Facebook mi ricordava, tra i quotidiani “ricordi”, che esattamente dieci anni fa il nome “Lecce Città Pubblica” esordiva sulla scena del dibattito cittadino come titolo di un Concorso di idee con il quale chiamammo cittadini, gruppi, associazioni a proporre idee per una città pubblica. Dopo non molto tempo diventerà il nome di un movimento capace alle ultime elezioni amministrative di raccogliere la fiducia di oltre cinquemila elettori. E che oggi esprime tre consiglieri comunali e due assessori”, sottolinea il primo cittadino.

“Le idee, i valori, le istanze che riuscimmo a sollecitare in quel concorso – lanciato da un gruppo di attivisti che all’epoca non avevano tra loro nessuna rappresentanza in Consiglio – sono oggi le stesse che ci guidano nell’esercizio del governo della città in una coalizione ampia che accoglie sensibilità diverse“, conclude Salvemini.

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