Il caso “firme false” scuote la politica neretina. Mellone annuncia querela contro Risi e Losavio

Il caso “firme false” scuote la politica neretina. Mellone annuncia querela contro Risi e Losavio

NARDÒ (Lecce) – La questione delle presunte firme false sui moduli per la candidatura continua a surriscaldare il dibattito politico a Nardò.

Ora il sindaco Pippi Mellone ha annunciato querela nei confronti di Pierpaolo Losavio, candidato alla carica di primo cittadino alle prossime elezioni, e Marcello Risi, ex sindaco, sfidante, poi sconfitto, di Mellone, nella tornata elettorale precedente, proprio quella del 2016 finita sotto la lente di ingrandimento.

La faccenda – emersa di fatto dopo cinque anni – si è nel frattempo arricchita di un nuovo capitolo, con gran risonanza mediatica, relativo alla presunta scomparsa di alcuni documenti dagli uffici del Comune. Insomma, un gran mistero su cui spetta alla magistratura fare completa chiarezza.

“Ho provveduto a dare mandato al mio legale di querelare i signori Pierpaolo Losavio e Marcello Risi. Il secondo a nome del Comune di Nardò. Nessuno – ha tuonato il primo cittadino di Nardò – si può permettere di infangare il lavoro dei dipendenti del nostro Comune. Il neo-ispettore Gadget schiuma ancora rabbia per aver perso le elezioni e non ha ancora elaborato il lutto. Se ne faccia convinto. Finché sarò vivo, per loro solo sonori ceffoni elettorali”.

Parole pesanti, in risposta alle pesanti accuse provenienti dalla controparte. “Sento il dovere di intervenire per la gravità di quello che è accaduto e per la gravità di quello che sta accadendo e perché avvertiamo tutti la gravità del periodo che sta vivendo la nostra città”, spiega Risi in un suo video. Video in cui parla della vicenda delle presunte firme false, accusa Mellone di non avere i “requisiti” per guidare la città e parla del fatto che si sia avviato un processo di “inquinamento delle prove” concretizzatosi proprio nel fatto che “dal Comune di Nardò sono scomparsi alcuni fascicoli in cui erano inseriti gli originali delle candidature”, atti che erano “custoditi in un armadietto chiuso a chiave”. Poi l’accusa, grave, relativa al fatto che “il Comune sia diventato luogo opaco”. Parole che hanno immediatamente scatenato la controreazione di Mellone, che ha annunciato, appunto, querela. Ed è stato tirato dentro anche Losavio, che parla con le stesse parole di Risi.

Il candidato sindaco, infatti, dichiara: “Se il caso “firme false” ci sembrava grave, ancora più grave ci sembra il presunto inquinamento delle prove che la stampa riporta, con la sottrazione di numerosi fascicoli che sarebbero stati utili all’inchiesta della Magistratura”. “Sarebbe gravissimo – aggiunge poi – se il Comune di Nardò fosse interessato da dinamiche così opache e poco chiare. Risponda alla città, il sindaco Mellone: dichiari immediatamente la sua estraneità ai fatti e dissipi tutti i dubbi intorno al suo ruolo in questa vicenda”.

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