PUGLIA – Il contagio avanza a ritmo sostenuto, in Puglia come nel resto del Paese. Secondo il presidente Michele Emiliano è necessario che la regione venga collocata in una fascia di rischio più elevato, dal momento che esisterebbero tutti i presupposti e che le varianti accelerano la diffusione del virus.
In serata è giunta la nuova ordinanza. Le misure valide, dal 10 marzo al 6 aprile, su tutto il territorio regionale prevedono il divieto di stazionare con persone non conviventi o non appartenenti al proprio nucleo familiare nei pressi degli istituti scolastici, nelle piazze, nelle pubbliche vie, lungomare e belvedere, se non per per usufruire di servizi essenziali; il divieto di asporto di bevande da attività autorizzate alla somministrazione e distributori automatici h24 a partire dalle 18:00 nei giorni festivi e prefestivi; il divieto di asporto dai bar dalle 18. I sindaci possono disporre ulteriori restrizioni sui propri territori comunali. A questo link il testo.
Che l’epidemia conosca un momento di diffusione accelerata lo dicono i numeri, resi noti da Emiliano. I dati aggiornati ad oggi, relativi al flusso aggregato della Protezione civile, rappresentano “un valore di incidenza settimanale regionale pari a 222 casi per 100.000 abitanti, aumentati del 22% rispetto ai 7 giorni precedenti. Solo due settimane fa il valore era di 135 casi per 100.000 abitanti”, sottolinea.
“Lo stesso tasso di incidenza di Bari, negli ultimi 7 giorni, è ulteriormente cresciuto fino a 323 casi per 100.000 (+26%). A Taranto è pari a 285 per 100.000, con una crescita del 29%. In queste due province si devono immediatamente chiudere tutte le scuole alla luce dell’ultimo dpcm del Governo”, aggiunge. E “anche l’incidenza settimanale a Lecce, pur restando su valori più bassi, è aumentata del 59% rispetto alla settimana precedente e, in generale, risulta in aumento anche nelle altre province”.
L’indice di replicazione diagnostica al 6 marzo (un indicatore simile all’Rt ma che può essere calcolato più tempestivamente) si attesterebbe, stando a quanto evidenziato da Emiliano, su valori di 1.22, indicando che, “in assenza di misure mirate a limitare al minimo indispensabile la circolazione delle persone e i contatti interpersonali il livello di incidenza settimanale tra 14 giorni potrebbe superare, anche a livello regionale, i 300 casi per 100.000 abitanti”.
Si tratta di “una previsione drammatica che farebbe salire spaventosamente ricoveri e decessi”. Pertanto “credo che ci siano le premesse – è la considerazione del presidente – per l’adozione da parte del governo di un passaggio in zona di rischio più elevata, con misure più stringenti per le province di Bari e di Taranto rispetto al resto della Puglia, che comunque è in generale peggioramento, con relativa chiusura della didattica in presenza in tutte le scuole ovunque siano rilevati superamenti dei parametri previsti dall’ultimo dpcm del governo, come stiamo già facendo oggi con ordinanza per le province di Bari e Taranto, e in altre se si dovessero verificare superamenti nelle prossime settimane”.
E i dati dell’ultimo bollettino regionale parlano di 201 nuovi casi in provincia di Lecce, per la giornata odierna, su un totale di 12.262 test effettuati per rilevare l’infezione da coronavirus e 1.571 nuovi casi positivi in regione, di cui: 797 in provincia di Bari, 72 in provincia di Brindisi, 138 nella provincia BAT, 45 in provincia di Foggia, 201, appunto, in provincia di Lecce, 310 in provincia di Taranto, 1 caso di residente fuori regione, 7 casi di provincia di residenza non nota.
Sono stati registrati, inoltre, 27 decessi: 15 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 2 in provincia BAT, 7 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Taranto.
Importante esplosione di casi a Gallipoli: il sindaco Stefano Minerva ha disposto con ordinanza la chiusura, a partire da domani, giovedì 11, e sino a sabato 20 marzo, delle attività didattiche in presenza nell’Istituto Comprensivo Polo 2, nell’Istituto Comprensivo Polo 3 nonché all’istituto paritario “Suore degli Angeli” ubicato in via Kennedy.
Il sindaco di Lecce Carlo Salvemini ha fatto sapere che, qualora la Puglia dovesse rimanere classificata come zona gialla, emanerà ordinanze per contrastare l’andamento epidemiologico. Ha poi però ricordato i confini della sua azione: come sindaco non ha, infatti, il potere di stabilire quale colore (giallo, arancione, rosso) debba avere la città rispetto al rischio covid. Né può limitare la libertà di circolazione, chiudendo Lecce a chi intende raggiungerla. Può, però, appunto, emanare provvedimenti di chiusura di strade, piazze o luoghi di assembramento.