Parcheggi selvaggi, rifiuti, bivacchi: Legambiente denuncia il “turismo delirante” a Porto Cesareo

Parcheggi selvaggi, rifiuti, bivacchi: Legambiente denuncia il “turismo delirante” a Porto Cesareo

PORTO CESAREO (Lecce) – Ci sarebbe un “turismo delirante e violento” che starebbe aggredendo la natura di Porto Cesareo secondo il circolo locale di Legambiente, guidato da Luigi Massimiliano Aquaro. E a rischio sarebbero proprio gli “ecosistemi vulnerabili del parco come dune e isole”. Il cigno verde denuncia  il perpetrarsi, in questa estate 2021 segnata dall’emergenza sanitaria, dal caldo torrido e dagli incendi in tutto il Salento, di “comportamenti illegali, irrispettosi e offensivi in danno del delicato ecosistema di Porto Cesareo”.  

Gli esempi portati da Aquaro sono numerosi, a partire dai parcheggi selvaggi in piena riserva o direttamente in spiaggia, senza contare, sottolinea, “il fenomeno del parcheggio abusivo con caravan, anche di grandi dimensioni, adagiati sulla fascia costiera, sugli scogli e fin quasi sulla battigia, con tanto di accampamento stabile con tavoli, barbecue, tende, sedie sdraio, abiti appesi, gazebo”. E stando a quanto constatato dai volontari,  ci sarebbe “lo scarico dei reflui direttamente nell’attiguo canale d’Arneo che poi sfocia direttamente in mare e quindi nel parco marino”.

Quindi, ancora, “il campeggio abusivo su tutte le dune libere (in particolare quelle di Punta Prosciutto) con tende, fornelli a gas con tanto di bombola, gruppi elettrogeni e addirittura wc e docce scavati nella sabbia con scomparsa delle praterie di piante psammofile il cui scopo è quello di conservare la sabbia e quindi far sì che la duna diventi sempre più consistente”. Vegetazione scomparsa, denuncia, “a causa del calpestio dovuto al passaggio di migliaia di persone durante la settimana e, come se non bastasse, occupazione di questi spazi che, per quanto transennati dalle staccionate che dovrebbero impedire l’accesso, vengono metodicamente invase”. 

Ma non è tutto. Aquaro segnala falò in spiaggia e abbandono diffuso di rifiuti “consistenti, per la maggior parte, in plastiche varie e bottiglie di vino, birra e superalcolici solitamente utilizzati da comitive di giovanissimi che stazionano tra il sabato e la domenica e comunque nel weekend, accampandosi, facendo i bisogni fisiologici tra i cespugli e sulle dune”, con tutto il degrado e l’olezzo che ne deriva.

Alle sollecitazioni dei volontari di Legambiente a fruire della spiaggia in maniera corretta, ci sarebbero state “minacce, ingiurie ed aggressioni”. Ma il delicato ecosistema di Porto Cesareo, tuona ancora il presidente di Legambiente locale, “deve essere ad ogni costo tutelato, protetto, salvaguardato e non utilizzato come campo base per i bivacchi quotidiani, notturni e del fine settimana. Addirittura è stata recintata un’area pubblica ricadente nella Riserva Regionale e utilizzata come campeggio privato”. 

E non è neanche tutto. A suo avviso, è “pericolosissimo il troppo frequente passaggio di autovetture e caravan in località Torre Castiglione, con “il rischio attuale e concreto di crollo del suolo: l’area – precisa Aquaro – è denominata dagli esperti “valle di crollo” ed è un’area fortemente interessata dal carsismo e dalle numerose “spunnulate”, doline di crollo tanto che la Regione Puglia, il Comune di Porto Cesareo e l’Ordinanza Balneare della Capitaneria di Porto vietano il transito anche a piedi”. Pertanto, “urgono dissuasori per impedire quantomeno l’accesso veicolare”.

Il territorio di Porto Cesareo, in sostanza, “non può più sopportare questo carico antropico e queste pratiche devastanti; si rende indispensabile  un continuo ed incessante controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine con l’applicazione delle necessarie e severe sanzioni previste, penali ed amministrative, per i casi di danneggiamento e mancato rispetto delle normative nonché il ripristino dei luoghi a spese dei trasgressori”. Da qui l’appello accorato al Prefetto: “Questa inciviltà dilagante va fermata subito. Prima che vengano irreversibilmente compromessi habitat prioritari della riserva marina e terrestre o che scoppi una bomba sanitaria”. 

Per tutto quanto detto, conclude Aquaro, “verrà presentata formale denuncia ma si chiede un pronto ed urgente intervento delle Autorità preposte affinché torni a regnare la legalità ed il buon senso”. 

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