LECCE – A Lecce i toni della diatriba politica si alzano parecchio. Al punto da sfociare in insulti beceri, sessisti e volgari nei confronti dell’assessora all’Urbanistica Rita Miglietta e in vere e proprie minacce nei confronti del sindaco Carlo Salvemini.
Accade tutto sui social, nuovo agone della vita cittadina in cui, alle pur legittime manifestazioni di dissenso nei confronti dell’attuale amministrazione, si mescolano prese di posizioni inopportune, violente e degne di biasimo. Sembrano lontani gli anni in cui gli attacchi politici nei confronti degli avversari, seppur durissimi e talvolta addirittura feroci, erano comunque ammantati di cultura politica, rispetto democratico della parte avversa, senso, per farla breve, della dignità e della continenza verbale.
Termini oggi quasi del tutto sconosciuti, cosicché al cospetto di talune esternazioni, probabilmente qualche politico d’altri tempi si sta rivoltando nella tomba. I fatti sono a dir poco sconcertanti.
Il primo cittadino ha denunciato a mezzo social quanto accaduto: “C’è chi invoca una pallottola vera per me”, scrive, postando l’aggressiva risposta di un utente. Uno screenshot da cui si evince che è tutto drammaticamente reale. I termini “bomba” e “pallottola” fanno accapponare la pelle. Salvemini rivolge poi l’invito a “una maggiore continenza verbale” con l’augurio di una “esistenza meno avvelenata”. Solidarietà è stata espressa al sindaco non solo da parte di membri dell’attuale maggioranza ma anche, come si conviene in un Paese civile, da rappresentanti dell’opposizione.
Di diverso tenore, ma in ogni caso ugualmente gravi e intrise di sessismo, le esternazioni proferite nei confronti dell’assessora all’Urbanistica Rita Miglietta, finita nel mirino di odiatori social in relazione a dei contenuti inerenti la situazione nella darsena di Frigole. Insulti a sfondo sessuale, con tanto di battute goliardiche a seguire stile spogliatoio.
Peccato che facebook sia una vera e propria vetrina e non uno spazio chiuso in cui eventuali affermazioni proferite tra amici finiscano nel dimenticatoio. Gli screenshot, nonostante infatti sia stato tutto rimosso, hanno catturato le oscenità emerse. Facendo venir fuori un quadro preoccupante di una sempre più evidente mancanza, oltre che di civiltà, di cultura politica del confronto democratico.