PORTO CESAREO (Lecce) – Sulla questione rete fognaria, al centro del caldissimo dibattito politico cesarino, interviene Cambiare Rotta, con una diretta facebook in cui viene stigmatizzato l’atteggiamento del governo cittadino.
In questi giorni si sono registrati gli interventi polemici degli assessori Eugenio Sambati e Salvatore Albano che sollecitano la mobilitazione cittadina contro la decisione della Regione e di Aqp di mettere sul tavolo un progetto alternativo agli attuali, ovvero un sistema di trincee drenanti installate nel sito di depurazione cesarino. Secondo Schito e My, si è trattato di “sfoghi personali”.
Non solo. I consiglieri di minoranza criticano anche i “rapporti molto logorati con Aqp, Regione e Comune di Nardò” e, soprattutto, lamentano il “mancato coinvolgimento”. L’opposizione, ricordano, ha sempre avuto “un atteggiamento costruttivo, anche sulla questione rete fognaria”. “Mai però – evidenziano – abbiamo ricevuto una lettera, una chiamata, un avviso, né dal sindaco Albano, all’epoca, né da questo attuale. E questo è un peccato, anche perché rappresentiamo circa il 33% dei cittadini. E quando Albano dice mobilitazione gli ricordo – l’affondo di Schito – che lui è al governo da 16 anni. Le intese le ha firmate lui, ma il risultato non è stato portato a casa e – lo insegna anche il calcio in questi giorni – per molto meno si viene esonerati”.
Alla diretta è intervenuto anche il vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili, nominato in quota Cinque Stelle, il quale ha salutato con entusiasmo il nuovo progetto presentato in V Commissione Ambiente, quello, appunto, delle trincee drenanti che tanta amarezza ha provocato tra gli amministratori cesarini e i consiglieri regionali Fabiano Amati e Paolo Pagliaro.
“Io credo che siamo arrivati a una brutta pagina della questione che riguarda due comunità. Siamo arrivati a trattare l’argomento come una sorta di federalismo dei reflui, dove ognuno cerca di considerare più importante la propria comunità. Questo non deve avvenire e ringrazio voi di Cambiare Rotta che avete sempre avuto un approccio sistemico alla faccenda, cioè considerando le due comunità che più volte, durante questi anni, hanno raggiunto un’intesa”, ha dichiarato.
“Secondo me si sta trattando questa questione come uno scontro politico anche sulla spinta di qualche altra forza politica che decide di mettere la bandiera su Porto Cesareo”, ha commentato Casili che ricorda come sia la stessa Unione europea a spingere per il recupero di un prezioso elemento come l’acqua, peraltro in un territorio come quello salentino sempre esposto al problema siccità. “Oggi dopo una serie di interlocuzioni e di una sana dialettica istituzionale si è pervenuti a uno schema che supera tutte le problematiche che abbiamo incontrato negli ultimi mesi soprattutto da parte del Ministero che non aveva dato la deroga allo schema idraulico dello scarico zero”.
Progetto su cui Casili non ha nascosto le sue perplessità. Ora, “di fronte allo sforzo del governo regionale di arrivare al miglior sistema di depurazione mi fa specie che taluni amministratori utilizzino un metodo inaccettabile dal punto di vista istituzionale e tecnico”, ha osservato. Anzi, a tal proposito, Casili ha parlato di “scomposte prese di posizione della maggioranza”. Nessuno sconto, insomma, da parte dell’esponente pentastellato nei confronti dell’atteggiamento del governo cittadino a Porto Cesareo. Il dibattito è probabilmente destinato a rimanere caldo.