PORTO CESAREO (Lecce) – È un mare ricco di risorse il Mediterraneo, e di tesori da scoprire, ammirare, valorizzare, rispettare. E non si parla solo di natura ma anche di archeologia subacquea: il mare costituisce infatti un prezioso scrigno di reperti e relitti che giacciono sul fondo e che, di fatto, grazie all’azione degli elementi, sono diventati parte di esso, diventando delle vere e proprie archeologie sottomarine.
Si tratta di tesori di inestimabile valore storico e culturale, che molto dicono essere frutto di traffici, commerci, movimenti di imbarcazioni e navi che trasportavano i più disparati carichi. Alcuni resti costituiscono la testimonianza di storie incompiute, che si sarebbero dovute svolgere in altro modo, se non fosse stato per tempeste, avarie o problemi che hanno bloccato quei mezzi e i loro preziosi tesori. I quali, riversatisi in mare, sono arrivati fino ai tempi attuali.
Porto Cesareo al centro dell’interesse archeologico
Se ne è parlato all’atto della presentazione dell’evento finale di UnderwaterMuse (Immersive Underwater Museum experience for a wider inclusion) in programma dal 3 al 5 giugno tra il Museo Castromediano di Lecce e Porto Cesareo. Una conferenza stampa molto speciale, svoltasi parte nella torre di Torre Chianca, parte in mare, con la sapiente guida di Rita Auriemma, coordinatrice del progetto e docente di Archeologia subacquea dell’Università del Salento, che ha illustrato ai giornalisti alcune delle ricchezze presenti nei fondali di Porto Cesareo.
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La prof.ssa Rita Auriemma tour leader d’eccezione
Si tratta, come ha spiegato, di “voler rendere visibile l’invisibile”, puntando alla restituzione dell’immenso patrimonio sottomarino “ai suoi proprietari, i cittadini”, sia creando parchi o sentieri archeologici, sia dando modo, a chi vuol fruirne da remoto, di coglierne le bellezze attraverso strumenti digitali come app, fotogrammetrie e realtà aumentata. Il Mediterraneo tutto è ricco di risorse e possibilità in tal senso e Porto Cesareo, da questo punto di vista, è un vero e proprio museo sottomarino. Ai giornalisti è stata data la possibilità di compiere un tour, a bordo di un gommone, tra il relitto delle anfore tripolitane e il relitto delle Colonne, nella zona di Torre Chianca.
A bordo del gommone, così come in conferenza stampa, oltre a Rita Auriemma, Luigi De Luca (Cooperazione Territoriale Europea e Poli Biblio-museali della Regione Puglia), Anna Peluso (vicesindaca di Porto Cesareo) e Mino Buccolieri (Coordinamento Ambientalisti pro Porto Cesareo onlus e Consigliere del Consorzio di gestione dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo), che hanno guidato i giornalisti nell’emozionante scoperta dei tesori sommersi di Porto Cesareo.
Da venerdì 3 a domenica 5 giugno i giornalisti e blogger coinvolti nel press tour organizzato proprio nell’ambito dell’evento finale del progetto UnderwaterMuse rivivranno le stesse emozioni, in quanto saranno accompagnati a scoprire alcuni dei luoghi più significativi del patrimonio archeologico subacqueo salentino. La tre giorni si articolerà in una serie di iniziative tra Lecce e Porto Cesareo e consentirà di mettere a fuoco le potenzialità insite nell’organizzazione di iniziative esperenziali che consentano proprio, per dirla con la professoressa Auriemma, di valorizzare l’invisibile. Basti pensare al fatto che il turismo subacqueo, oltre a essere sostenibile, presenta anche un indotto elevato: una notevole opportunità, soprattutto per i giovani. E su Porto Cesareo, in particolare, il progetto è ambizioso. Perché punta all’istituzione di un vero e proprio parco archeologico. La tempistica è incerta, la volontà, però, c’è.
Il progetto Underwater Muse, che abbraccia anche l’altra sponda dell’Adriatico, è approvato e finanziato nell’ambito del Programma di Cooperazione transfrontaliera – Interreg Italia-Croazia 2014/2020, realizzato da ERPAC FVG – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia (capofila), in partnership con Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Università Ca’ Foscari Venezia, Ente Pubblico RERA S.D. per il coordinamento e lo sviluppo della contea di Spalato e Dalmazia e Comune di Kaštela.
L’evento finale del progetto è organizzato da Regione Puglia ed ERPAC FVG con Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura, Poli BiblioMuseali di Puglia, Museo Castromediano, ESAC – Euromediterranean Seascapes Archaeology Center, Università del Salento, Università degli Studi di Bari Aldo Moro e Università di Foggia in collaborazione con Area Marina Protetta e Comune di Porto Cesareo, Coordinamento Ambientalisti pro Porto Cesareo onlus con il sostegno di Quarta Caffè.
Foto in apertura e in galleria realizzate da Emiliano Peluso