PORTO CESAREO (Lecce) – Si tratta, probabilmente, del periodo dell’anno in cui Porto Cesareo esprime al massimo la sua bellezza e il suo fascino. Non che negli altri mesi ciò non accada, ma a luglio o agosto il pienone di turisti e il caldo che si fa soffocante spesso impediscono di cogliere con pienezza le meravigliose risorse di un territorio da difendere e valorizzare.
Ed ecco, invece, che all’inizio di giugno, con una temperatura ancora mite, un traffico del tutto sostenibile, le spiagge frequentate ma senza il gran pienone dei mesi estivi centrali, è possibile soffermarsi in relax a osservare lo spettacolo della natura.
L’area in questione è Torre Chianca di Porto Cesareo, la ripresa è stata effettuata proprio dall’alto della Torre, l’occasione è stata la conferenza stampa di presentazione – svoltasi in parte a terra e in parte a bordo di un gommone – dell’evento finale di UnderwaterMuse (Immersive Underwater Museum experience for a wider inclusion) in programma dal 3 al 5 giugno tra il Museo Castromediano di Lecce e Porto Cesareo.
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Una porzione di territorio che presenta delle inestimabili risorse non solo sulla terraferma ma anche sotto la superficie del mare: un vero e proprio patrimonio archeologico subacqueo con relitti e reperti che giacciono sul fondo, silenziosi testimoni di un’epoca in cui i traffici marittimi nell’area erano estremamente fiorenti.
Intanto, il tradizionale turismo balneare già si prende i suoi spazi, i bagnanti approfittano del tempo decisamente mite e si tuffano nelle acque cristalline, gli altri, macchina fotografica o smartphone alla mano, si aggirano stupiti tra le mille bellezze del territorio per cogliere scorci di risorse naturali magari ammirate solo in internet e che, viste dal vivo, decisamente catturano lo sguardo, tra mille sfumature di colore e acque limpidissime. Un angolo di paradiso, si direbbe. Da difendere e rispettare.