I Negramaro e la libertà degli artisti. Poi l’auspicio: “Il mondo torni ad essere meraviglioso”

I Negramaro e la libertà degli artisti. Poi l’auspicio: “Il mondo torni ad essere meraviglioso”

SANREMO – “Bisogna omaggiare la libertà degli autori e Lucio era il più libero”. I Negramaro, a 16 anni dall’esordio, tornano sul palco dell’Ariston e ricordano il grande Lucio Dalla con la sua “4 marzo 1943”.

Lo fanno riproponendo la versione originale, non censurata del cantautore bolognese. “Per i ladri e le puttane io sono Gesù Bambino”, canta Giuliano, il frontman, sul palco dell’Ariston. La censura poco si adatta alla libertà della musica d’autore.

“Il pensiero come l’oceano non lo puoi confinare”, dice Sangiorgi nel suo monologo dedicato proprio al tema, complesso e delicato. “Si chiama canzone questo posto ed è un posto meraviglioso in cui perfino il tuo dolore e il mio dolore – sì il mio dolore – potrà guarire poi, meraviglioso”.

Quindi, appunto, il ricordo dell’altrettanto grande Domenico Modugno con la sentita interpretazione di “Meraviglioso”, il capolavoro del cantautore di cui la band salentina ha proposto una cover di successo nel 2008.

“Ma guarda intorno a te che doni ti hanno fatto, ti hanno inventato il mare, tu dici ‘non ho niente’ , ti sembra niente il sole, la vita, l’amore”, un passaggio del testo, che contiene un messaggio di gioia nei confronti dell’esistenza, pur con i suoi dolori e sofferenze.

“Meravigliosa orchestra”, conclude in musica Giuliano Sangiorgi, “il mondo torni ad essere meraviglioso”, il messaggio finale rivolto a tutti, il pubblico, gli artisti, i suoi affezionati fan. Un auspicio perché si esca presto dal buio dell’emergenza sanitaria e si possa tornare ad apprezzare le piccole, grandi bellezze della vita.

Sanremo 2021, 71esimo Festival della canzone italiana, serata dedicata ai duetti, nella foto di apertura Giuliano Sangiorgi, frontman dei Negramaro

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