La pandemia riscrive le tradizioni, ma la Fòcara di Sant’Antonio a Cutrofiano verrà accesa in sobrietà. L’invito ai cittadini: “Un lumino alla finestra”

La pandemia riscrive le tradizioni, ma la Fòcara di Sant’Antonio a Cutrofiano verrà accesa in sobrietà. L’invito ai cittadini: “Un lumino alla finestra”

CUTROFIANO (Lecce) – Un unico falò al centro, acceso con la sobrietà richiesta dal caso. E i lumini alla finestra, come gesto di devozione nei confronti di sant’Antonio da Padova.

Anche la comunità di Cutrofiano fa i conti con la pandemia. E con le conseguenze che essa ha provocato. Nelle settimane scorse, l’aumento dei contagi ha portato preoccupazioni e paura, soprattutto per chi in famiglia ha qualche congiunto con gravi problemi di salute. I numeri dell’ultimo Report Asl dicono che la situazione è in ogni caso sotto controllo, ma ormai è risaputo che, con il virus ancora in giro, non è possibile abbassare la guardia.

In questo frangente complicato, con qualche famiglia che ha sperimentato da vicino le conseguenze devastanti del covid, non è possibile dare seguito al tradizionale rito della Focara te Sant’Antoni che ogni anno, il 17 febbraio, riuniva le famiglie, il vicinato, intorno a un falò di quartiere. Le fascine – le “sarmente” – si preparavano per tempo e il momento diventava utile per condividere la cena e quattro risate.

Per i cutrofianesi era l’occasione per rinnovare la loro devozione nei confronti del santo patrono ricordando la notte terribile in cui gli antenati, in occasione di un terremoto, si riversarono nelle strade, nelle campagne, temendo per sé e per i propri cari, accendendo dei falò per riscaldarsi e pregando il Santo di avere salva la vita. Cosa che, in effetti, a quanto pare, accadde.

La particolarità della tradizione cutrofianese sta nel fatto che il rito si celebra il 17 febbraio e si svolge nel nome di Sant’Antonio da Padova, mentre in altre comunità del Salento si accende la fòcara un mese prima, in onore di Sant’Antonio Abate. Cambia la data e cambia il nome del Santo a cui la manifestazione è intitolata, ma non il senso della tradizione, quella del fuoco buono che riscalda e conforta nei momenti difficili. Come quello che il Paese vive in questo momento.

E quindi, se l’emergenza sanitaria in atto costringe tutti a fare i conti con una quotidianità più difficile e pesante e ridimensiona persino le abitudini consolidate, l’amministrazione comunale di Cutrofiano, guidata dal sindaco Luigi Melissano, fa sapere che certamente la tradizione non potrà celebrarsi in grande stile ma il rito verrà comunque, in piccolo, rinnovato.

Alle ore 20 del 17 febbraio, verrà quindi officiata una cerimonia simbolica di accensione della Fòcara in piazza Municipio, in diretta streaming sulla pagina facebook del Comune, alla presenza delle autorità civili, militari ed ecclesiastiche locali e nel pieno rispetto della normativa anticovid.

L’invito ai cittadini è quello di accendere, alla stessa ora, un lumino sulla finestra delle proprie case. E, per chi ha fede, partecipare a un momento di raccoglimento in preghiera che si svolgerà in concomitanza, come programmato dalla parrocchia di Santa Maria della Neve.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *