La tragedia di Medea nell’opera di Euripide e nella rappresentazione visionaria di Poieofolà: appuntamento ai Teatini

La tragedia di Medea nell’opera di Euripide e nella rappresentazione visionaria di Poieofolà: appuntamento ai Teatini

LECCE – Euripide e la tragica figura di Medea al centro della rappresentazione di Poieofolà ai Teatini, a Lecce, nell’ambito della rassegna Il Tempio delle Fole. Un tema complesso, articolato, quello proposto, che scatena domande e riflessioni sul male e sulla misteriosa natura dell’essere umano. In grado di dare la vita con sofferenza, in grado di toglierla con lucida follia.

Non c’è comprensione o empatia che tenga. Il terribile gesto di una madre che arriva a compiere il più infame dei delitti, l’assassinio dei suoi figli, le creature che ha portato in grembo per nove mesi, viene bollato come reato contronatura. E viene appunto identificata come strega capace di mille trame la tragica Medea, che abbandona la terra d’origine, la misteriosa Colchide, per inseguire l’uomo che ama e un sogno che presto si rivelerà un incubo. Come non leggerci una metafora, in questo dramma, dei viaggi interrotti a metà, spezzati in due dalla disillusione. Fortunato chi non ci si è mai trovato.

Medea, infatti, finirà per essere tradita nella sua fiducia proprio dall’amato. Da qui la spietata e sanguinaria vendetta. Donna e strega, dunque. Ma anche straniera in terra greca. Anima tormentata, pure. E sofferente. Vittima e carnefice insieme. Sono molte le interpretazioni che vengono date di questa misteriosa, articolata e complessa figura femminile. Interpretazioni che spesso non concordano. Ed è qui il fascino del mito. Quale sarà il volto di Medea che emergerà dalla rappresentazione teatrale, visionaria, terribile e maestosa, come di consueto, messa in scena da Poiefolà-Costruzioni Teatrali?

Non resta che assistere al superbo allestimento firmato da Roberto Treglia e con la direzione artistica di Alberto Greco per la V edizione de Il Tempio delle Fole, rassegna di dramma antico e teatro di letteratura di scena nel Chiostro dei Teatini di Lecce da giovedì 8 a domenica 11 settembre, ore 21.00. E l’autore che si approfondisce è Euripide, nello specifico il capolavoro Medea, la donna che ha dato il suo nome persino a una sindrome che colpisce le madri colpevoli del delitto di infanticidio, la tragedia per antonomasia, messa in scena, peraltro, con l’inserimento della recitazione in metrica greca, in distici elegiaci e trimetri giambici, sui testi tradotti e adattati da Roberto Treglia.

Così, nella superba rappresentazione del regista che ha fatto dello stile ricercato la sua cifra distintiva, si assiste a una chiave di lettura inconsueta e a un allestimento visionario: un flashback nell’800 più oscuro ed esoterico, dal retrogusto vittoriano. Interpreti di una delle più celebri tragedie della mitologia greca sono alcuni degli storici attori di Poeiefolà. In particolare, l’angoscia di Medea è frutto della sensibilità dell’attrice gallipolina Luana Greco che sopporterà il travaglio e la frustrazione della celeberrima “madre assassina”. Il suo amato, Giasone, è interpretato dallo stesso Treglia, Creonte è Riccardo Abbate, Egeo Riccardo Martella. Ancora, a dare voce e corpo alla Nutrice la cantante salentina Cinzia Corrado. I Messaggeri sono Tommaso Fiorentino ed Emanuele Frisenna. Il Coro di donne Corinzie è rappresentato da Tiziana Renni, Isaura Scorrano, Diana Accogli e dalla stessa Corrado.

Come spiegano gli organizzatori, quello di Medea è di sicuro “un animo depravato che risponde alle regole di un proprio credo. Eppure la sua è una crudeltà innocente. Comprensibile, appartenente ad un mondo diverso. Lunga ombra del primitivo, un primitivo orribile e sinistro. E’ la necessità di rivalsa che muove l’impulso violento e la facilità con cui è abituata a distruggere gli ostacoli che si frappongono al raggiungimento dei suoi scopi”.

Costo del biglietto 22 euro, acquistabile su www.poieofola.it/biglietteria/, info: 329 637 3342. Tutti i dettagli sul sito www.poieofola.it.

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